A fine 2017, ho assunto il mandato nel CdA di Lugano Airport. Tanti ora non ricordano, ma in quel momento si trattava di ricomporre metà del CdA e di trovare una soluzione alle dimissioni del direttore. Una situazione difficile per la quale è stato nominato un team eterogeneo chiamato a risollevare le sorti di un’azienda in difficoltà. In breve tempo il CdA ha preso in mano la situazione nominando un nuovo direttore. Abbiamo poi affrontato le importanti sfide per assicurare un futuro ad un aeroporto per il quale non si è mai sufficientemente investito o creduto. In pochi mesi siamo riusciti a ricucire i difficili rapporti con il Cantone, ora è uno dei nostri principali partner, risolvere l’annosa questione della circonvallazione e del tracciato Tram-Treno, iniziare lo studio di nuove procedure di atterraggio, riallacciare i rapporti con i comuni interessati e riportare la serenità nello staff per il quale non posso che spendere parole di elogio per la loro professionalità, impegno e dedizione.
Fin da subito abbiamo convissuto con numerosi stakeholder astiosi che avevano aspettative diverse dal preservare una struttura che ha permesso al Ticino di crescere ed essere collegato con il resto del mondo. Arriviamo poi all’impietosa cronaca di eventi che hanno interessato lo scalo, assolutamente indipendenti dalla nostra gestione, in 22 mesi abbiamo affrontato due grounding, uno dei quali oggetto di indagini penali, importanti modifiche sulla gestione dei trasporti aerei, e l’incomprensibile tendenza da parte del legislativo cittadino a voler rallentare gli importanti messaggi che interessavano lo scalo. In tale difficile contesto, si è deciso di commissionare uno studio indipendente allestito da uno dei più rinomati centri di competenza a livello mondiale, uno studio che potesse analizzare l’attuale situazione ma, ben più importante, che potesse individuare le prospettive future di una struttura che oggi riesce comunque a genere un indotto di quasi CHF 200 milioni annui e occupare 1000 persone. In questa fase la struttura si è messa a nudo per assicurare la massima oggettività dello studio al fine di elaborare la migliore strategia per assicurare la continuità dell’azienda. In tale contesto è bene sapere che è difficile elaborare un business-plan a lungo termine, poiché il settore dell’aviazione è soggetto a cambiamenti repentini. La nostra strategia si è quindi concentrata sulla creazione di un’infrastruttura che negli anni postese generare la domanda necessaria, un cambiamento di paradigma che non sempre è stato adottato in passato dove ci si è unicamente concentrati sui vettori aerei che utilizzano lo scalo. Per generare domanda è necessario poter investire, in maniera coordinata e razionale, partendo da investimenti oculati come la realizzazione degli hangar, largamente osteggiati.
Ultimamente sono rimasto disorientato dall’atteggiamento della politica che dovrebbe avere una visione a lungo termine, un atteggiamento che ha generato un circolo vizioso, che, tramite stampa, oggi ci rende un partner commerciale fragile. Puntualmente il legislativo cittadino ha rallentato ogni richiesta di finanziamento, non da ultimo l’importante e vitale messaggio sulla ricapitalizzazione. Ora si grida allo scandalo invocando l’azzeramento del CdA definito arbitrariamente incompetente, lo stesso CdA che era stato chiamato a risolvere una situazione già complicata. LASA è una società partecipata rappresentata da tutti i principali partiti, fa quindi riflettere la recente presa di posizione del PLR rilasciata prima ancora del termine della riunione di CdA, senza peraltro che gli stessi esponenti liberali si siano mai edotti contattando i due membri in quota per avere una visione oggettiva della situazione.
Il mio invito è quindi di raffreddare gli animi, è oggi necessario lavorare insieme dimenticandosi dei colori politici adottando una politica più ragionata e valutando con serenità il futuro di un’azienda che, come disse Moritz Sutter, ha permesso a Lugano di essere sulla mappa. Invito quindi tutti a fare una riflessione più serena, ad analizzare con maggiore attenzione il messaggio, lo studio CFAC e ad avere una visione a lungo termine evitando di trascendere nella politica urlata, dimenticandosi dell’importanza delle nostre infrastrutture, del loro futuro, per poi pentirsi a posteriori. Io ci credo ancora e ci metto la faccia e il mio impegno personale; credo in un Ticino moderno e che possa ancora in futuro attirare turisti e capitali per assicurare in necessario benessere ai nostri figli.
Marco Bortolin, membro del CdA di Lugano Airport SA e Consigliere Comunale di Lugano