Alla Base, l’idea

Alla base, l’idea
di Marco Bortolin, economista

Svizzera competitiva

Secondo il recente rapporto del Fondo economico mondiale (WEF), l’economia elvetica si conferma, per il settimo anno consecutivo, come la più competitiva del mondo, superando Singapore, Stati Uniti e Germania. Il rapporto ha sottolineato i punti di forza della nostra economia quali la trasparenza delle Istituzioni, l’ottima collaborazione tra pubblico e privato e la capacità d’innovazione. Nonostante il clima d’incertezza globale, il nostro paese riesce ancora a creare un valore aggiunto economico importante che ci permette di attrarre investimenti dall’estero.

Le piccole medie imprese

La nostra piazza economia rimane quindi interessante; se tuttavia valutiamo la sua struttura, ci rendiamo conto che essa è composta soprattutto da piccole e medie imprese (PMI) poiché esse rappresentano i due terzi di tutti i posti di lavoro in Svizzera. Il Credit Suisse ha condotto un interessante studio su questo importante settore dal quale emerge, tuttavia, un certo pessimismo in parziale contrasto con l’analisi del WEF. Le principali problematiche legate a questo comparto economico sono la crescente regolamentazione, l’incertezza economica e politica e il franco forte. Il rapporto ha quindi voluto porre l’accento sulle attività d’investimento delle PMI. Purtroppo emerge che a seguito della rivalutazione del franco svizzero nel gennaio 2015, ben un quinto delle aziende ha intenzione di ridurre i propri investimenti. Dal 2009 al 2014 le PMI hanno mediamente utilizzato il 10% del proprio fatturato negli investimenti e buona parte di essi è stata assorbita nel settore immobiliare. Solo il 23% di tutte le PMI prese in esame si dichiara soddisfatto della propria attività d’investimento. È tuttavia curioso osservare che queste imprese hanno però preferito investire maggiormente nella formazione del personale, e nel settore ricerca e sviluppo.

Purtroppo in un contesto economico mondiale globalizzato, il nostro Paese ha una pressione maggiore rispetto al passato; produrre oggi un pannello solare in Svizzera costa nettamente di più dello stesso pannello prodotto in Cina. Se il trend evidenziato dallo studio del Credit Suisse proseguisse, e le aziende svizzere continuassero a convogliare i propri investimenti nel solo settore immobiliare, la nostra competitività non potrà che risentirne.

Fortunatamente la Svizzera gode ancora di altri primati, proporzionalmente alla popolazione, il nostro paese vanta, infatti, il primato di numero di brevetti e di premi Nobel in campo scientifico. Questa tendenza è in atto da circa un decennio, le invenzioni annunciate tra il 1995 e il 2004 erano circa 450, dal 2005 al 2014 esse sono più che raddoppiate passando a 950. È quindi fondamentale che si possano creare le condizioni quadro affinché si privilegino gli investimenti nei settori della ricerca e sviluppo e nella formazione del personale.

L’importanza dell’innovazione

In parte il nostro governo si è attivato in tal senso. Nella recente Riforma III dell’imposizione delle imprese, si prevede un nuovo interessante strumento fiscale quale i “licence box” che consentono un’imposizione privilegiata dei redditi generati dalla proprietà intellettuale. A mio avviso è questa la strada giusta da seguire, anche se si potrebbe fare molto di più. Le trascorse Iniziative di promozione economica che miravano ad attrarre aziende dall’estero, non hanno sempre portato gli effetti sperati. Spesso le conseguenze sono state solo una maggior occupazione dei terreni industriali e un notevole incremento della problematica dei frontalieri, poiché la maggior parte di queste aziende mira unicamente ai benefit fiscali, con l’idea di spostare una produzione consolidata che non preveda un particolare sviluppo. Si dovrebbe quindi puntare più sulla qualità che sulla quantità privilegiando unicamente le aziende ad alto valore aggiunto che possano attingere risorse dal nostro mercato interno, in particolare nel capitale umano e nel settore dell’innovazione. Il nostro governo dovrebbe proseguire con la protezione del marchio “Swiss made”, privilegiare l’innovazione con un maggior beneficio fiscale, in particolare per le PMI, che sono il cuore della nostra economia. Solo puntando sull’innovazione il nostro Paese potrà continuare ad avere crescita economica, e grazie a essa potremo garantire la creazione di nuovi posti di lavoro altamente specializzati, giustificando gli attuali salari Svizzeri.