Suolo pubblico, pagheremo tutti quella tassa

Il tema delle misure di risanamento dei conti cittadini ha portato a numerosi tagli della spesa pubblica e aumenti delle imposte dirette e indirette. Si sa, in tempi di vacche magre è necessario ripartire gli sforzi su tutti gli attori, tuttavia, il paventato aumento della tassa per l’uso del suolo pubblico risulta parecchio indigesto.

Il settore della ristorazione e del commercio al dettaglio, legati a doppio filo con quello del turismo, vivono da tempo in una situazione difficile. L’aumento della tassa metterà gli imprenditori con le spalle al muro costringendoli a riversare i maggiori costi sul consumatore.

Questa situazione compromette anche il settore del turismo, dove il viaggiatore ha solo l’imbarazzo della scelta nel programmare le vacanze. I vantaggiosi prezzi delle località estere ampliano il raggio di scelta e di conseguenza Lugano si trova a competere con località decisamente più a buon mercato. In queste ultime settimane giungono notizie poco confortnati di chiusure di grandi boutique e negozi storici locali, che lamentano una scarsa affluenza dei turisti e costi di gestione sempre più elevati. L’aumento della tassa per l’uso del suolo pubblico è forse l’ultima goccia che fa traboccare il vaso. Il dibattito non si è fatto attendere ed è recente notizia la parziale marcia indietro del nostro Municipio, che ha perlomeno annullato le tasse per la posa di vasi di fiori e lanterne, mantenendo tuttavia invariato l’aumento del costo al metro quadrato per l’uso del suolo pubblico. Pensare di pagare 250 franchi all’anno per metro quadrato non migliorerà di certo la situazione e non potrà che far aumentare i prezzi e diminuire l’offerta della ristorazione. Riteniamo che queste decisioni rischiano di pesare sugli sforzi compiuti negli ultimi anni volti a migliorare l’immagine della Perla del Ceresio e di internazionalizzare la sua immagine, oltre che vanificare gli sforzi di molti ristoratori che hanno investito nella ristrutturazione dei locali e nelle loro offerte.

A prescindere da questa nuova imposta, è per noi necessario un chiaro segnale di sensibilizzazione al problema della ristorazione e del turismo, ritenendo che si debba sostenere maggiormente gli operatori creando più sinergie tra pubblico e privato. Non possiamo solo aumentare le imposte per godere di una città finanziariamente sana, ma desolatamente vuota. In questo settore, per raccogliere i frutti, è necessario seminare per tempo e lavorare sodo per avere un’offerta adeguata.

 

Marco Bortolin e Andrea Censi
Consiglieri Comunali per la Città di Lugano
Lega dei Ticinesi