Lettera aperta al Coraggio

Caro Coraggio,

ti scrivo per sapere se nei prossimi anni avrai modo di passare per il nostro bel Cantone ad instillarci un po’ di quella sana e vitale forza per accettare le grandi sfide, per superare i traguardi, e permetterci di progredire nel nostro laconico modo di pensare. Lo sai, il nostro modo di agire è da sempre lo stesso, siamo campioni nel proferire lo status quo; in fondo si è sempre fatto così, perché cambiare? Viviamo ormai da anni nei dogmi cercando di non far rumore, di preservare il nostro piccolo giardino verde cercando di parlare sottovoce per non infastidire nessuno.

Lo so, caro Coraggio, che sei forse la risorsa più importante per ricominciare a sognare, per infonderci quell’audacia che ci permette di evolverci e affacciarci al modo sorridendo dei successi ottenuti. Noi abbiamo proprio bisogno di te poiché assuefatti dal falso tepore della stabilità. Il nostro cantone è così, non riusciamo, o peggio, non vogliamo più cogliere le opportunità; esse costano fatica, forse non abbiamo più voglia di metterci in gioco, affrontando le sfide. Abbiamo troppa paura di sbagliare e commettere errori e siamo soliti a dire troppo spesso No; e bravi a trovare le scuse, i cavilli e gli argomenti per affossare i progetti, le idee, i sogni.

Spesso le nostre prese di posizione sono mascherate dalla politica che ci illude di avere uno scudo per contrastare le iniziative. Se una buona idea parte dalla destra dell’emiciclo allora subito, la parte opposta, si oppone a prescindere e raramente si ha la cortezza di sedersi attorno ad un tavolo per discutere e trovare un’opinione comune. Ormai gli esempi negativi sono sempre più numerosi. Dal progetto della Formula E, che avrebbe permesso di avere un ottimo volano per promuovere, finalmente, il nostro bel Ticino al mondo intero, al tema sul raddoppio del San Gottardo fino all’opportunità di poter far sedere un ticinese nel consiglio Federale. Vogliamo organizzare un concerto? No troppo rumore, troppo traffico! Vogliamo permettere ai commercianti di prolungare l’apertura dei negozi, No, stiamo scherzando, di domenica si è sempre riposato! Vogliamo difendere i nostri posti di lavoro? Assolutamente no, sarebbe anticostituzionale! E quindi le Harley fanno troppo rumore e bloccano il centro cittadino, gli air – show sono un disturbo per chi abita nelle vicinanze, le gare di rally sono inquinanti e via dicendo.

Caro Coraggio, ti prego, infondici un po’ della tua forza in fondo, se non ci si arrampica, non potremo mai cadere, ma dovremo vivere tutta la vita sul terreno senza avere la gioia di affrontare le sfide che hanno fatto grande il nostro paese.